Minacce e lesioni personali
Per fatti commessi nell’Ottobre 2012, il Giudice di Pace Forlì aveva condannato I.D. alla pena della multa di 800 euro «in relazione ai reati di cui agli art. 582 e 612 c.p. [lesioni personali e minacce], contestati al prevenuto per avere cagionato a K.T.C. lesioni personali, consistite in “Trauma cranico lieve” giudicate guaribili in giorni 3, colpendola al volto con schiaffi e pugni, e per aver minacciato la donna impedendole di scendere dall’abitacolo della vettura su cui la stessa si trovava, colpendo ripetutamente lo sportello con dei calci». Ricorre in appello lo I.D.; essendo stata irrogata la sola pena pecuniaria, il Tribunale di Forlì trasmise gli atti alla Suprema Corte poiché l’imputato poteva esperire solo il ricorso per Cassazione. Il ricorrente lamenta che «le dichiarazioni rese dai testi escussi sono vaghe ed insufficienti, sicché non si può ritenere raggiunta la prova della responsabilità del ricorrente in ordine ai fatti contestati; che nessuno dei testi escussi ha confermato il fatto che il prevenuto avesse rivolto alla parte lesa espressioni minacciose, neppure riportate nel capo d’imputazione, ragion per cui non ha fondamento alcuno la condanna dell’imputato per il reato di minacce; che il giudice ha errato nel non concedere il beneficio delle circostanze attenuanti generiche.». La Corte «Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e della somma di C 2.000,00 a favore della Cassa delle ammende.».
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